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Uno dei luoghi preferiti dai molfettesi per le passeggiate è il porto.
In famiglia come in coppia, in settimana come nei giorni di festa, questa zona è sempre brulicante di voci e persone. Non è raro incontrare anziani che, fermi su una delle banchine del porto e in perfetta solitudine, guardano fisso l’orizzonte.
Forse si tratta di vecchi lupi di mare, immersi nei loro ricordi di tempeste e reti calate in acqua e ripescate cariche di pesce. Qui si può essere baciati dai tramonti che colorano di arancio i muri dei palazzi del centro storico.
L’ideale è prendere un caffè in uno dei tanti bar con tavolini all’aperto e godersi qualche minuto in totale relax. In passato come oggi questo è un luogo di importanti attività economiche. La cantieristica navale, la pesca e la vendita del pesce sono una delle importanti componenti dell’economia molfettese.
I Cantieri Navali lavorano per la produzione di natanti in ferro, al restauro di barche antiche, alla progettazione di arredi interni, affiancando la produzione tradizionale in legno. Affacciatevi sulla spiaggia della Maddalena: i maestri d’ascia saranno felici di farvi osservare il loro lavoro raccontandovi storie fantastiche.
Passeggiando lungo Banchina Seminario, costeggiando le barche ormeggiate alle grandi bitte, ecco il Faro. È uno dei più antichi dell’Adriatico: una grande torre bianca, che con la sua luce intermittente guida i marinai all’interno del porto. Nei racconti di chi è stato nella notte tra le onde mare, viene descritto come una fonte di speranza.
Le attività di pesca nel secolo scorso potevano durare anche settimane e ritrovare la strada di casa era un evento che riempiva il cuore di gioia e serenità. Se ne avete la possibilità, salite per la scala elicoidale all’interno del faro e potrete ammirare un panorama esclusivo, capace di abbracciare quasi tutta la città.
Proseguiamo il nostro itinerario verso Banchina San Domenico, passando davanti al Mercato del Pesce.
È un grande edificio, costruito nel 1929, con una facciata austera e regolare. Questa è solo apparenza, perché l’interno è animato ogni notte con le aste sul pescato. Urla di offerte attraversano le grandi sale, in un linguaggio di parole sconosciute per chi non fa parte di questo mondo, fatto di casse di pesce freschissimo.
Sono mille i colori brillanti che occhieggiano dai banconi, colori che saranno mescolati ad altri nella tavolozza che dipingerà i piatti prelibati dei ristoranti locali. Superato il Mercato, sulla destra si trova una scalinata.
Salite e vi troverete di fronte la Chiesa di San Domenico e la sua Fabbrica. All’interno di quest’ultimo edificio si trova la Mostra Etnografica Permanente del Mare.
Passando attraverso il chiostro e scendendo per una stretta scala, ci immergeremo nel regno di Nettuno. Le reti da pesca pendono dalle pareti e sui tavolini sono posizionati curiosi congegni. I nodi marinari fanno capolino a spiegare quanto la vita di mare non sia sempre fatta di cose semplici.
Alla fine delle scale si entra nella grande neviera del convento, ma subito appare un’officina, anzi, un cantiere navale: seghetti, martelli, fasciame, canapa e catrame sono disposti su tavoli e pareti a illustrare quanto lavoro è necessario per costruire un’imbarcazione in legno. Lì c’è la vita dei marittimi molfettesi, con i loro libretti di mare e i documenti che li accompagnavano nelle traversate.
Ora siamo in grado di capire almeno un po’ dov’era puntato lo sguardo di quell’anziano pescatore: forse in Sicilia, forse in Albania o addirittura in Libia! Torniamo in strada. Un odore si sente nell’aria, profumi di cucina, di legna scoppiettante nei forni, di spezie e di buon vino. A questo punto, che scegliate di proseguire a destra o a sinistra, c’è solo l’imbarazzo della scelta, perché il pesce, di cui finora vi abbiamo raccontato, potrete assaporarlo in uno dei tanti ristoranti che si trovano sul porto e nelle strade limitrofe.
Non solo! Tornando lungo via San Domenico verso Corso Dante, potrete entrare nella vivace Piazza Minuto Pesce. Allocata all’interno dell’antico chiostro della Chiesa di San Francesco, demolita alla fine del XIX secolo, è il luogo della vendita del pesce al dettaglio.I colori del mare sono ben rappresentati dalle varietà di pesce azzurro, utile per preparare il calzone, di profumati frutti di mare, da crostacei dal rosso e dall’arancio brillanti e dai piccoli pesci per la frittura di paranza e quelli per la gustosa zuppa, nota come ciambotte.
Da non perdere il Centro Recupero Tartarughe Marine.
5
itinerario
storico-culturale



FARO
MERCATO ITTICO
CANTIERI NAVALI
MUSEO DEL MARE
FABBRICA SAN DOMENICO
CENTRO RECUPERO
TARTARUGHE MARINE

Gaetano Armenio - gaetanoarmenio.it

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